05/07/11

PSR Leader GAL Mangioie mis 3.1.2 – Progetti di filiera – 22-07-11


La regione Piemonte, nell'ambito dell'asse IV del PSR – Leader, nell'area del GAL Molgioie, intende sostenere la realizzazione di PROGETTI DI FILIERA, progetti cioè cui devono partecipare, contemporaneamente e in forma congiunta, più soggetti, ciascuno dei quali realizza un intervento nella propria azienda non soltanto per conseguire un proprio vantaggio diretto, ma anche per favorire la competitività della filiera nel suo complesso e, indirettamente, di tutte le imprese che vi aderiscono.
Il bando si rivolge ad una pluralità di soggetti ed in particolare agli imprenditori agricoli e le micro-imprese appartenenti alle seguenti filiere:
FILIERE AGROALIMENTARI
a. Filiera lattiero-casearia, con riguardo al latte vaccino e ovicaprino trasformato in area GAL;
b. Filiera della carne, con riguardo ai settori bovino, ovino, caprino, suino e agli animali di bassa corte esclusivamente se allevati a terra;
c. Filiera orticola, limitatamente alla produzione, trasformazione e vendita dei seguenti prodotti: fagiolo, cece, rapa, patata;
d. Filiera frutticola, compresi i piccoli frutti (questi ultimi intesi come, lamponi, mirtilli, ribes varietà bianca e nera, more, uva spina, fragoline di bosco);
e. Filiera vitivinicola, con riguardo alle aziende che producono e vinificano in area GAL, per il prodotto imbottigliato e venduto in bottiglia;
f. Filiera dei cereali, relativamente alle farine da grano, mais, esclusivamente per le varietà cosiddette “tradizionali” e grano saraceno;
g. Filiera del miele, relativamente alle aziende che raccolgono, producono e trasformano in area GAL;
h. Filiera delle erbe officinali, coltivate o spontanee.
i. Filiera della lavorazione artigianale dei prodotti agroalimentari trasformati non compresi nell’allegato 1 Trattato CE, con esclusivo riguardo ai funghi e al tartufo.
FILIERE ARTIGIANALI
a. Filiera della lavorazione del legno, con priorità per la realizzazione di prodotti in legno massello ottenuti con procedimenti ecocompatibili.
b. Filiera dell’edilizia tradizionale, con priorità per le aziende (muratori, idraulici, falegnami, elettricisti, decoratori e fabbri) che utilizzano materiali e tecniche definite all’interno del Manuale per il recupero ed il restauro edilizio realizzato dal GAL.
c. Filiera della ceramica, con riguardo alla produzione di stoviglieria e oggettistica tradizionale di Mondovì, secondo le indicazioni di cui all’art. 5, paragrafo 5.2 del disciplinare di produzione “Ceramica” del marchio Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte.
Gli investimenti ammessi a finanziamento devono essere finalizzati alla commercializzazione turistica del territorio del GAL e, in particolare, dell’intero territorio amministrativo dei Comuni di: Alto, Dogliani, Montezemolo, Roccaforte, Mondovì, Bagnasco, Farigliano, Niella Tanaro, Sale Langhe, Bastia Mondovì, Frabosa Soprana, Nucetto, Sale San Giovanni, Battifollo, Frabosa Sottana, Ormea, Saliceto, Briaglia, Garessio, Pamparato, San Michele Mondovì, Briga Alta, Lesegno, Perlo, Scagnello, Caprauna, Lisio, Priero, Torre Mondovì, Castellino Tanaro, Marsaglia, Priola, Torresina, Castelnuovo di Ceva, Mombasiglio, Roascio, Viola,,Ceva, Monasterolo Casotto, Roburent, Vicoforte, Cigliè, Monastero di Vasco, Rocca Cigliè, Villanova Mondovì, Clavesana, Montaldo di Mondovì.
Il presente bando si articola nelle seguenti misure:
- 121 Ammodernamento delle aziende agricole
- 123.3 Sviluppo delle microimprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli
- 312.1 Sostegno allo sviluppo di microimprese non comprese in quelle di cui alla misura 123.3
I contributi concessi, variabili in base alla misura di riferimento ed alla tipologia di richiedente, sono a fondo perduto e nelle intensità del 30%-40%.

Per ciascuna filiera sono stati individuati i contenuti degli accordi che gli operatori dovranno sottoscrivere al fine di formalizzare l’impegno concreto di ciascuno a vantaggio della crescita di competitività della filiera nel suo complesso, ed in particolare si ritiene che:
- gli accordi stipulati nell’ambito delle filiere agroalimentari debbano essere finalizzati a:
integrare efficacemente le fasi di produzione primaria e di trasformazione;
promuovere l’inserimento sul mercato dei prodotti, in modo da collegarne l’immagine con i valori di territorio.
Come detto in premessa, le filiere possono coinvolgere operatori economici attivi in diversi settori (imprese agricole, imprese di trasformazione, imprese di commercializzazione, …); in esse, inoltre, devono essere rappresentate almeno due delle fasi classiche di cui si compone una filiera agroalimentare (produzione primaria, trasformazione, commercializzazione).
- gli accordi stipulati nell’ambito delle filiere artigianali debbano essere finalizzati a:
creare rapporti stabili di collaborazione tra imprese che operano sul territorio, in modo da generare economie di scala e/o da consentire la presentazione coordinata al pubblico dei prodotti realizzati;
favorire l’utilizzo di materie prime di provenienza locale, in modo da legare le produzioni artigianali ad azioni di gestione e di manutenzione del territorio. Con riguardo a tale finalità, il GAL intende sostenere, in particolare, la realizzazione di manufatti con essenze di provenienza locale;
favorire la collaborazione di artigiani che operano nel settore edile (elettricisti, idraulici, falegnami, fabbri, imprese di estrazione e lavorazione della pietra, …).
- I progetti di filiera devono prevedere il coinvolgimento di diversi beneficiari (almeno due) e la realizzazione di interventi in diversi segmenti della filiera stessa.
L'obiettivo è la costruzione / completamento di filiere locali mediante interventi materiali nelle imprese appartenenti ai diversi segmenti delle filiere stesse (produzione, trasformazione, commercializzazione) finalizzati all’inserimento nel ciclo produttivo di soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di:
- agevolare una efficace integrazione tra le fasi;
- favorire un migliore accesso al mercato da parte delle produzioni dell’area GAL;
- favorire l’introduzione di innovazione nelle imprese che partecipano alle filiere.
La partecipazione al bando è subordinata:
- alla sottoscrizione di un accordo di filiera tra tutti gli operatori che intendono presentare domanda di finanziamento;
- alla dimostrazione del raggiungimento, attraverso la realizzazione del progetto di filiera, di concreti obiettivi di sviluppo dell’impresa;
- al rispetto, da parte di ciascuna impresa inserita nel progetto di filiera, delle condizioni specifiche definite dalla misura di riferimento (mis. 121, mis. 123.3, mis. 312.1, a seconda della filiera e della tipologia di impresa).
Sono ammissibili a finanziamento gli interventi per la realizzazione di progetti di filiera che abbiano lo scopo di:
- rafforzare l’integrazione tra le diverse fasi della filiera;
- favorire un rapporto più diretto tra produttori agricoli/artigiani ed utilizzatori finali dei prodotti (commercianti, ristoratori, albergatori e consumatori);
- raggiungere obiettivi comuni definiti nell’accordo quali, per esempio, la certificazione di qualità, la tracciabilità di filiera, l’innovazione dei processi produttivi o dei prodotti;
- stipulare nuovi accordi di commercializzazione;
- stipulare nuovi accordi che riguardano la fornitura di servizi tra i diversi operatori della filiera.
I progetti di filiera dovranno essere caratterizzati da un insieme correlato di domande di finanziamento (almeno due) proposte da aziende/imprese, operanti in una o più fasi delle filiere (produzione, prima trasformazione per semilavorato, seconda trasformazione per prodotto finito, commercializzazione), le quali dovranno stipulare accordi duraturi, capaci di definire modalità di cooperazione certe e costanti nel tempo tra le imprese che li sottoscrivono, con lo scopo di finalizzare ciascun intervento al perseguimento di un obiettivo comune (es. completamento della filiera, lavorazioni congiunte, organizzazione dell’offerta commerciale, stipula di accordi commerciali con gli utilizzatori finali, ottenimento della certificazione di qualità o della tracciabilità di filiera, scambi di servizi tra operatori ecc.). Per essere ammissibile, l’accordo
deve riguardare almeno due fasi diverse della filiera.
I progetti di filiera possono inserirsi in vari contesti come quello della vendita diretta nell’ambito di mercati all’aperto o in locali appositamente attrezzati, accordi fra produttori e commercianti, ristoratori, albergatori o cooperative di consumo. Ciò permette di avvicinare sia il consumatore locale che il turista in modo consapevole ai prodotti della zona, creando un rapporto più stretto dei produttori con gli utilizzatori più attenti e sensibili e consentendo, contemporaneamente, una migliore conoscenza dei prodotti e di chi li produce.
Gli accordi di filiera dovranno essere redatti in forma scritta e, se pertinente, registrati.
I contributi saranno concessi per gli investimenti promossi da soggetti di cui sia provato l’inserimento in una delle filiere produttive anche per la realizzazione di prodotti che siano comunque il risultato della trasformazione dei prodotti agricoli o forestali rappresentativi dell’area del GAL.
Con riferimento al numero di domande necessarie per la formulazione di un progetto di filiera, queste devono essere proposte da imprese indipendenti l’una dall’altra. Sono considerate indipendenti, ai fini del presente bando:
- le imprese non partecipate in misura superiore al 25% da altra impresa inserita nello stesso progetto integrato,
- le imprese non partecipate in misura superiore al 25% o da persone fisiche o giuridiche che partecipano in misura analoga ad altra impresa inserita nello stesso progetto integrato.
Tale percentuale non si applica alle piccole società cooperative a responsabilità limitata.
Agli accordi di filiera possono partecipare anche imprese esterne o interne all’area che nell’area stessa non realizzino alcun tipo di investimento; queste non potranno beneficiare di alcun contributo erogabile in applicazione del presente bando, ma la loro partecipazione all’accordo sarà valutata positivamente al fine esclusivo dell’assegnazione dei punteggi di merito.
In ogni caso almeno due imprese che aderiscono all’accordo di filiera devono presentare domanda di finanziamento a valere sul presente bando.
I progetti di filiera saranno valutati in base criteri di valutazione qui sotto riportati:
-        Ricadute in ambito di filiera agroalimentare
-        Ricadute in ambito di filiera artigianale
-        Tipologia di accordo (numero di fasi che la filiera realizza)
-  Stabilità dell’accordo (formalizzazione del legame giuridico che lega i partecipanti)
-        Numero di imprese coinvolte nell’accordo
-        Certificazioni ambientali
-        Ricadute ambientali

MISURA 121 AMMODERNAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE
Sono beneficiari del presente bando, ai sensi della Misura 121, gli imprenditori agricoli professionali titolari di aziende agricole, in forma singola o in forma associata, che operano nell’ambito delle seguenti filiere agroalimentari:
- Filiera lattierocasearia, con riguardo al latte vaccino e ovicaprino trasformato in area GAL;
- Filiera della carne, con riguardo ai settori bovino, ovino, caprino, suino e agli animali di bassa corte esclusivamente se allevati a terra;
- Filiera orticola, limitatamente alla produzione, trasformazione e vendita dei seguenti prodotti: fagiolo, cece, rapa, patata;
- Filiera frutticola, compresi i piccoli frutti (questi ultimi intesi come, lamponi, mirtilli, ribes varietà bianca e nera, more, uva spina, fragoline di bosco);
- Filiera vitivinicola, con riguardo alle aziende che producono e vinificano in area GAL, per il prodotto imbottigliato e venduto in bottiglia;
- Filiera dei cereali, relativamente alle farine da grano, mais, esclusivamente per le varietà cosiddette “tradizionali” e grano saraceno;
- Filiera del miele, relativamente alle aziende che raccolgono, producono e trasformano in area GAL ;
- Filiera delle erbe officinali, coltivate o spontanee.
Per “aziende agricole”, ai fini della concessione degli interventi di sostegno di cui alla presente Misura, si intendono entità a carattere professionistico ed imprenditoriale che producono per la commercializzazione (senza distinzione tra aziende condotte da persone fisiche e aziende condotte da persone diverse da quelle fisiche), in regola con i necessari adempimenti di legge.
L’imprenditore agricolo richiedente il contributo (oppure la persona designata alla direzione dell’attività agricola) dovrà essere in possesso di conoscenze e competenze professionali adeguate dal momento della presentazione della domanda di sostegno agli investimenti fino al termine del vincolo di destinazione degli investimenti finanziati. Per l’accertamento della capacità professionale, il requisito di capacità professionale è presunto nel caso in cui si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:
- almeno 3 anni di attività agricola già svolta, documentati con possesso di partita IVA (in qualità di titolare di azienda agricola) o iscrizione all’INPS per la previdenza agricola (in qualità di titolare o coadiuvante di azienda agricola oppure di salariato agricolo);
- possesso del titolo di studio di laurea in scienze agrarie o forestali, veterinaria, di diploma di scuola media superiore di carattere agrario ovvero di istituto professionale agrario o di altre scuole ad indirizzo agrario o forestale;
- frequenza con esito positivo di corsi di formazione organizzati appositamente.
Sono ammissibili a finanziamento gli investimenti che consentono all’impresa di rafforzare i legami con le altre imprese che aderiscono alla filiera, migliorando la qualità complessiva dei prodotti realizzati; in particolare, vengono sostenuti investimenti finalizzati:
- all’integrazione dell’impresa agricola nell’ambito del progetto di filiera;
- alla realizzazione di innovazioni di prodotto e/o di processo, con riguardo alla possibilità di introdurre nel ciclo produttivo i sistemi della tracciabilità alimentare;
- alla trasformazione in azienda dei prodotti aziendali;
- al confezionamento dei prodotti, anche in funzione della loro commercializzazione in forma congiunta e/o coordinata nell’ambito del progetto di filiera;
- al miglioramento delle fasi della logistica.
Gli interventi di cui sopra saranno ammessi a finanziamento solamente se conformi alle disposizioni in materia di tutela ambientale e paesaggistica emanate dalle Autorità specificamente competenti in tali materie.
Gli interventi ricadenti in aree specificamente tutelate e/o vincolate (ad esempio aree vulnerabili da nitrati, aree protette, aree “Natura 2000”, ecc.) saranno ammessi a finanziamento solamente se conformi alle specifiche disposizioni adottate per tali aree.
Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di spesa, alle condizioni di seguito precisate:
a) investimenti materiali:
- acquisto di attrezzature fisse e macchinari;
- acquisto di strumentazioni di controllo e di apparecchiature informatiche e dei relativi programmi, particolarmente se inseriti in interventi relativi al controllo della qualità dei prodotti;
- realizzazione di opere di natura edilizia, esclusivamente finalizzate alla ristrutturazione e/o riattamento di fabbricati rurali esistenti, nella misura massima del 25% sull’investimento totale;
- realizzazione di opere di natura fondiaria (sistemazioni idraulico agrarie, impianti irrigui, drenaggi, viabilità aziendale, spianamenti, terrazzamenti e simili);
- creazione ed allestimento di spazi destinati alla vendita di prodotti agricoli provenienti dalla propria azienda e dagli altri soggetti facenti parte del proprio progetto di filiera, nel rispetto delle percentuali fissate dalla normativa vigente.
I macchinari e le attrezzature fisse (stabilmente ancorate) rientrano tra gli investimenti fondiari. I macchinari e le attrezzature non fisse (cioè non stabilmente ancorate) rientrano tra gli investimenti agrari.
b) investimenti immateriali direttamente connessi agli investimenti materiali (spese di certificazione o iscrizione/registrazione, spese per consulenze, studi di fattibilità, spese per acquisizione di licenze e brevetti, spese di progettazione, spese generali e tecniche, con le modalità ed i limiti indicati nel Programma di Sviluppo Rurale e nelle Istruzioni per l’applicazione del prezziario regionale), nella misura massima del 12% sull’investimento totale.
Per quanto riguarda le opere di natura edilizia, l’eventuale ristrutturazione di immobili esistenti per la realizzazione di capannoni per il ricovero di scorte e/o macchine e/o attrezzi è ammissibile a contributo solamente se:
- si tratta di opere necessarie a supporto di altri investimenti di carattere produttivo che permettano di ottenere un miglioramento del rendimento generale della azienda agricola;
- l’intervento di ristrutturazione / adeguamento prevede anche la realizzazione di impianti di utilizzazione dell’energia solare (pannelli fotovoltaici e/o termici) che permettano di ottenere una positiva ricaduta ambientale.
Le spese sono ammissibili anche in locali non di proprietà, se il proponente dell’investimento ne ha la disponibilità per un periodo di almeno dieci anni, risultante da un contratto scritto e regolarmente registrato e/o da dichiarazione di assenso alla realizzazione dell’intervento proposto da parte del proprietario dell’immobile.
Per quanto riguarda i veicoli stradali, è ammesso esclusivamente l’acquisto di:
- veicoli specificamente attrezzati (autoveicoli refrigerati, autoveicoli attrezzati a negozio e simili);
- furgoni con caratteristiche non di lusso, con carrozzeria furgonata metallica chiusa non finestrata e con massimo tre posti;
- autocarri cassonati con caratteristiche non di lusso, con massimo tre posti e con portata minima di 1500 Kg.
Si precisa che l’acquisto di veicoli stradali è comunque ammissibile esclusivamente qualora l’orientamento produttivo aziendale lo richieda e deve essere dimensionato alle esigenze aziendali e del progetto di filiera.
Per l’acquisto di macchine ed attrezzature mobili (compresi i veicoli stradali) la spesa massima che può essere ammessa è fissata nei limiti seguenti:
- massimo 60.000 euro in totale per ogni domanda di sostegno;
- massimo 100.000 euro in totale per il periodo 20072013.
Per quanto riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici, valgono le seguenti limitazioni specifiche:
- non è ammissibile al sostegno la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra, ma esclusivamente di quelli posti sui tetti di fabbricati, purché compatibili con le eventuali indicazioni in merito contenute nel Manuale realizzato ai sensi della misura 323.3.a.
- al fine di poter concedere il sostegno alla realizzazione di impianti fotovoltaici sulla Misura 121 è necessario assicurare la compatibilità con il meccanismo di incentivazione in “conto energia”; pertanto, dovrà sottostare ai seguenti limiti:
- Spesa massima ammissibile: 6.500 euro / KW di potenza installata;
- Percentuale di contributo: 20% sulla spesa (limite massimo ammesso per poter riconoscere l’incentivazione in conto energia ad impianti realizzati con contributo pubblico).
- la concessione del sostegno sulla Misura 121 non è compatibile con altre forme di sostegno all’impianto e/o all’acquisto dei pannelli fotovoltaici;
- nel caso di più aziende agricole che si associano per produrre energia da fonti rinnovabili, la verifica del rispetto del vincolo ad autoconsumare l’energia prodotta può essere effettuata in modo quantitativo facendo riferimento ai consumi energetici delle aziende associate, anche qualora la distribuzione dell’energia prodotta avvenga per il tramite di un intermediario;
- in merito alla cumulabilità del sostegno della Misura con altre forme di sostegno alla realizzazione di investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, occorre evitare sovracompensazioni.
Non sono ammissibili a contributo tutte le spese non strettamente connesse alla realizzazione degli interventi prima descritti.
Nel dettaglio è esclusa l’ammissibilità delle spese per interventi relativi a case di abitazione e delle spese per l’acquisto di:
- fabbricati e strutture esistenti;
- macchinari e attrezzature usati;
- macchinari e attrezzature omologhi, per funzioni ed uso, a quelli già in dotazione all’azienda, che rappresentino il semplice rinnovo dell’ordinaria dotazione aziendale, senza aumentare la capacità di produzione di oltre il 25 % (in termini economici e/o in termini fisici e con possibilità di valutare l’aumento della capacità di produzione a livello di singola macchina oppure a livello complessivo di domanda) e/o senza modificare sostanzialmente la natura della produzione o della tecnologia utilizzata;
- veicoli stradali, tranne nel caso in cui rientrino nelle deroghe ed eccezioni precedentemente accennate;
- capi di bestiame e piante, come precisato nella Misura 121 del PSR;
- trattrici agricole e mietitrebbiatrici;
- minuterie ed utensili di uso comune;
- arredi per ufficio;
- scorte di materie prime, semilavorati e beni di consumo.
- Esecuzione di interventi di sostituzione. Si considerano interventi di sostituzione gli investimenti (di natura edilizia oppure consistenti nell’acquisto di macchinari) che non aumentano la capacità di produzione, non modificano sostanzialmente la natura della produzione/tecnologia utilizzata, non modificano in modo significativo i costi di gestione,non apportano consistenti vantaggi ambientali e di risparmio energetico;
- arnie e attrezzature per il nomadismo delle api.
Relativamente all’IVA, questa non è un costo ammissibile.
Non saranno ammesse a contributo le domande il cui importo ammissibile sia:
- inferiore a € 8.000,00;
- superiore a € 300.000,00
Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale calcolato sulle seguenti percentuali:







Non potranno essere ammesse a contributo spese effettuate prima della presentazione della domanda di contributo.
Ai fini del riconoscimento della qualifica di “giovane“ per la concessione delle percentuali di contributo maggiorate, si intendono esclusivamente i soggetti che, al momento della presentazione della domanda di contributo, non abbiano ancora compiuto i 40 anni e che si siano insediati conformemente alla misura 112 del PSR.

MISURA 123 az.3 SVILUPPO DELLE MICROIMPRESE DI TRASFORMAZIONE E
COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI
Sono beneficiari del presente bando, ai sensi della Misura 123.3, le microimprese singole e associate iscritte al “registro delle imprese”, che svolgano attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti di cui all’Allegato I del Trattato , esclusi i prodotti della pesca.
Ai sensi della citata normativa, si considera microimpresa l'impresa che ha meno di 10 occupati e ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.
Le microimprese beneficiarie devono fare parte della filiera agricola.
Tutte le operazioni finanziate devono rispettare le eventuali restrizioni alle produzioni o limitazioni al sostegno comunitario previste nell’ambito delle Organizzazioni Comuni di Mercato.
Per accedere al contributo, almeno il 60% della materia prima trasformata e commercializzata dall’impresa deve essere di provenienza extra aziendale.
Non possono essere concessi contributi ad imprese in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.
Sono ammissibili a finanziamento gli investimenti che consentono alle aziende di trasformazione agroalimentare di integrare la fase produttiva con le attività di produzione primaria e con il processo di commercializzazione, mettendo le aziende poste a monte delle filiere produttive nelle condizioni di rispondere adeguatamente alle richieste che provengono dal mercato.
Vengono pertanto sostenuti investimenti finalizzati:
- all’introduzione di miglioramenti tecnologici, organizzativi, di efficienza del ciclo produttivo, anche in una logica di sua sostenibilità ambientale;
- alla realizzazione di nuovi prodotti o di nuove forme di presentazione del prodotto (ad esempio, prodotto porzionato o confezionato, allestimento di spazi per la vendita in azienda dei prodotti);
- al miglioramento complessivo della qualità delle produzioni.
In particolare, saranno concessi contributi:
- agli interventi di adeguamento dei laboratori di trasformazione (macchinari, attrezzature e impianti, con le minime opere strutturali necessarie alla loro installazione);
- agli interventi per il confezionamento dei prodotti in funzione del loro trasporto.
Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di spesa, alle condizioni di seguito precisate:
- acquisto di impianti, macchinari, strumenti, attrezzature;
- acquisto di arredi, limitatamente a quelli occorrenti all’allestimento di eventuali punti vendita;
- adeguamenti strutturali di modesta entità, strettamente finalizzati all’installazione degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature di cui al punto precedente, nella misura massima del 25% dell’investimento totale;
- acquisto di veicoli specializzati per il trasporto di prodotto semilavorato o finito dallo stabilimento di trasformazione e commercializzazione alle imprese di distribuzione, purché si tratti di veicoli direttamente ed esclusivamente destinati al trasporto di tali prodotti, semprechè tale spesa non incida sul totale spesa ammessa in percentuale superiore al 20% del singolo progetto inserito nella filiera.
- creazione e allestimento di spazi destinati alla vendita di prodotti agricoli provenienti esclusivamente dalla trasformazione della propria azienda con l’obbligo di realizzare altri investimenti produttivi almeno di pari importo;
- consulenze specialistiche e spese generali e tecniche (acquisto di brevetti e licenze e knowhow, spese di progettazione, direzione lavori e simili) per un ammontare non superiore al 12% dell’importo degli investimenti materiali a cui tali spese sono riferite.
Tutti i beni acquistati devono essere nuovi e privi di vincoli o ipoteche.
La funzionalità delle spese alle finalità dell’Azione deve emergere chiaramente nella stesura del progetto.
Gli investimenti per la produzione di energia e per il risparmio energetico sono consentiti solo se finalizzati all’autoconsumo e per una potenza complessiva di 1 MWh per sito produttivo. Tali investimenti non potranno superare il 50% della spesa ammessa.
Non sono ammissibili a contributo tutte le spese non strettamente connesse alla realizzazione degli interventi come prima descritti.
Nel dettaglio è esclusa l’ammissibilità delle seguenti tipologia di spesa:
- spese notarili, IVA, tasse e altre imposte;
- acquisto di fabbricati;
- qualsiasi tipo di demolizione, rimozione o smontaggio di opere (comprese le strutture in amianto), manufatti, impianti esistenti ad eccezione delle aperture in breccia;
- realizzazione opere provvisorie non direttamente connesse all'esecuzione del progetto;
- investimenti immateriali, diversi da quelli previsti ed elencati prima;
- indennità versate dai beneficiari a terzi per espropri, frutti pendenti ecc.;
- manutenzione di attrezzature e di macchinari;
- interventi di mero abbellimento anche con l’utilizzo di materiali pregiati, compreso l’allestimento di giardini, spazi verdi;
- noleggio di attrezzature e investimenti finanziati con leasing;
- investimenti finalizzati alla mera commercializzazione realizzati da beneficiari che svolgono esclusivamente tale attività (acquisto, deposito e vendita dei prodotti);
- esecuzione di interventi di sostituzione. Si considerano interventi di sostituzione gli investimenti (di natura edilizia oppure consistenti nell’acquisto di macchinari) che non aumentano la capacità di produzione, non modificano sostanzialmente la natura della produzione/tecnologia utilizzata, non modificano in modo significativo i costi di gestione, non apportano consistenti vantaggi ambientali e di risparmio energetico;
- macchinari e attrezzature omologhi, per funzioni ed uso, a quelli già in dotazione all’azienda, che rappresentino il semplice rinnovo dell’ordinaria dotazione aziendale e che non comportino miglioramenti tecnologici e funzionali;
- investimenti destinati ad adeguamenti a normative cogenti i cui termini di regolarizzazione risultino scaduti;
- investimenti realizzati direttamente dal beneficiario (lavori in economia);
- iniziative volte a sostenere progetti di promozione e ricerca;
- spese di gestione;
- acquisto di:
veicoli non specializzati e di motrici di trasporto, tranne nel caso in cui rientrino nelle tipologie prima descritte;
arredi da ufficio;
imballaggi, cassoni, contenitori, barriques ecc., anche se ammortizzabili;
attrezzature ammortizzabili in un anno e materiali di consumo;
attrezzature, macchinari ed impianti usati (e loro installazione).
Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa.
Il contributo è ammesso in regime “de minimis” (Reg. (CE) n. 1998/2006) e fermi restando i limiti minimi e massimi di spesa.
Per gli investimenti ammessi a contributo non possono essere richiesti e ottenuti altri aiuti pubblici.
Con riferimento agli interventi realizzati, per ogni domanda di contributo:
- la spesa minima ammissibile è pari ad € 8.000,00;
- la spesa massima ammissibile è pari ad € 300.000,00

MISURA 312 SVILUPPO DI MICROIMPRESE
Sono beneficiari del presente bando le microimprese singole e associate, iscritte al “registro delle imprese, che, pur non svolgendo attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti agricoli, fanno comunque parte delle filiere produttive dell'agroalimentare e dell'artigianato come elencate all'inizio dell'articolo.
Nel caso di interventi inseriti nell’ambito delle filiere agroalimentari, sono ammissibili a finanziamento gli investimenti relativi a:
- l’adeguamento dei laboratori di trasformazione (macchinari, attrezzature e impianti, con le minime opere strutturali necessarie alla loro installazione), delle linee di lavorazione preparazione dei prodotti, dei processi per il confezionamento di prodotti agroalimentari, realizzati da imprese diverse da quelle di cui alla precedente misura 123.3;
- la realizzazione di prodotti e/o servizi complementari alle produzioni agroalimentari (confezionamento, logistica, trasporto, …), con l’introduzione nel sistema produttivo di innovazioni di prodotto e/o di processo tali da migliorare l’organizzazione all’interno della filiera e la sua tracciabilità;
- imprese di commercializzazione, che realizzano interventi per l’inserimento nel proprio sistema di vendita delle produzioni agroalimentari inserite nelle predette filiere, e/o per la loro presentazione al pubblico in modo da rendere facilmente percepibile e da valorizzare la provenienza dei prodotti (espositori dedicati, distributori, …);
- imprese della ristorazione, che realizzano vetrine espositive delle produzioni locali, o comunque interventi finalizzati a dare visibilità alle produzioni stesse.
Nel caso di interventi inseriti nell’ambito delle filiere artigianali, sono ammissibili a finanziamento gli investimenti relativi a:
- miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, aumentando la competitività del sistema economico locale;
- realizzazione di prodotti e servizi nuovi o con caratteristiche innovative suscettibili di aumentarne il gradimento da parte dei consumatori;
- introduzione di sistemi di qualità di prodotto o di processo;
- introduzione in azienda di tecnologie finalizzate alla riduzione degli impatti negativi generati sull’ambiente nell’esercizio dell’attività per mezzo di interventi volti alla riduzione dei consumi;
- realizzazione di spazi espositivi e di commercializzazione in forma congiunta o coordinata.
Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di spesa alle, alle condizioni di seguito precisate:
- acquisto di impianti, macchinari, strumenti, attrezzature, arredi; i beni acquistati devono essere nuovi e privi di vincoli o ipoteche;
- adeguamenti strutturali di modesta entità, strettamente finalizzati all’installazione degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature di cui al punto precedente, nella misura massima del 25% dell’investimento totale;
- consulenze specialistiche e spese generali e tecniche (acquisto di brevetti e licenze e knowhow , spese di progettazione, direzione lavori e simili) per un ammontare non superiore al 12% dell’importo degli investimenti materiali a cui tali spese sono riferite.
Gli investimenti per la produzione di energia e per il risparmio energetico sono consentiti solo se finalizzati all’autoconsumo e per una potenza complessiva di 1 MWh per sito produttivo. Tali investimenti non potranno superare il 50% della spesa ammessa.
La funzionalità delle spese alle finalità dell’azione deve emergere chiaramente nella stesura del progetto.
Nel dettaglio è esclusa l’ammissibilità delle seguenti tipologia di spesa:
- esecuzione di interventi di manutenzione;
- investimenti funzionali al recepimento delle normative vigenti;
- noleggio di attrezzature e investimenti finanziati con leasing;
- acquisto di:
immobili e terreni;
veicoli e motrici di trasporto, di qualunque genere e tipologia;
impianti, macchinari, strumenti, attrezzature ed arredi usati;
esecuzione di interventi di sostituzione. Si considerano interventi di sostituzione gli investimenti (di natura edilizia oppure consistenti nell’acquisto di macchinari) che non aumentano la capacità di produzione, non modificano sostanzialmente la natura della produzione/tecnologia utilizzata, non modificano in modo significativo i costi di gestione, non apportano consistenti vantaggi ambientali e di risparmio energetico;
macchinari e attrezzature omologhi, per funzioni ed uso, a quelli già in dotazione all’azienda, che rappresentino il semplice rinnovo dell’ordinaria dotazione aziendale e che non comportino miglioramenti tecnologici e funzionali;
minuterie ed utensili di uso comune;
scorte di materie prime, semilavorati e beni di consumo, imballaggi, cassoni e contenitori;
Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa.
Il contributo è ammesso in regime “de minimis” (Reg. (CE) n. 1998/2006) e fermi restando i limiti minimi e massimi di spesa:
- la spesa minima ammissibile è pari ad € 8.000,00;
- la spesa massima ammissibile è pari ad € 200.000,00
Per tutte le misure è possibile presentare domanda entro e non oltre il termine del 22-07-11. Si precisa che il bando funziona con modalità a sportello.